Avrete sentito parlare tante volte dell’enorme complesso di tombe che si erge – fiero della sua veneranda età – nel bel mezzo del Deserto Libico, ed allo stesso modo sarete già stati avvolti, affascinati e incuriositi da quell’aura di mistero che lo circonda da migliaia di anni: inutile negarlo, le Piramidi restano ancora oggi uno degli argomenti più studiati ed ammirati, e rappresentano uno dei luoghi più gettonati dai viaggiatori che solcano le correnti Mediterranee.
Chiudete un attimo gli occhi.
Sta tramontando, il rosso sole saluta timidamente il mondo, nascondendosi dietro l’Ovest, e la fioca luce che gli rimane gli permette di concedere un’ultima ombra – altrettanto maestosa – alle tre leggendarie costruzioni che ci si parano di fronte, le Piramidi. Conosciute con il nome dei faraoni a cui furono dedicate, Cheope (o Medjedu), Chefren e Micerino, non sono altro che grandissime costruzioni con funzione tombale, oggi tradotte come vanto della bellezza di quel territorio. Vedono la loro nascita collocarsi all’incirca nel XXV secolo a.C., insieme a quella della Grande Sfinge. Non sono solo le Piramidi, infatti, a catturare la nostra attenzione: la necropoli di Giza è sede anche di un altro grande monumento raffigurante un’androsfinge, essere mitologico dal volto umano (forse quello di Chefren, o di Djedefra, figlio di Cheope) ed il corpo da leone, dissotterrato completamente soltanto nel 1925.
Numerose le interpretazioni, e tante le possibili spiegazioni che si cercano di attribuire ai misteri di quel complesso monumentale, molte assolutamente irragionevoli e frutto di pura fantasia, altre più concrete e razionali, basate su fonti storiche. Insomma, le informazioni e le prove documentate sono tante, ma basterà davvero leggerle su uno schermo per eguagliare quello che deriverebbe da un’esperienza personale, con la calda brezza della sera che ci sfiora il viso, sotto l’ombra di Giza? Credo proprio di no.
Tags: deserto • Egitto • giza • necropoli • piramidi • sfinge
Autore: Giovanni Biasi
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