Riti antichissimi e tradizioni d’altri tempi hanno visto nascere quello che oggi è conosciuto come il Carnevale di Putignano. Parliamo della Festa delle Propaggini, della Festa dell’Orso, del Funerale al Carnevale, sopravvissuti alla notte dei tempi e arrivati, quasi intatti, fino a noi.
Putignano, poi, assomma in sé altri elementi, derivati dalla tradizione religiosa, in particolare alla traslazione delle reliquie di Santo Stefano, avvenuta nel 1394. In ricordo di questo particolare evento, il 26 dicembre si può partecipare allo scambio del cero, in cui ciascuno dona una candela ad una chiesa, chiedendo perdono per i peccati che da lì in avanti si commetteranno durante il Carnevale. E la festa inizia! La sera, tutti a recitare poesie in dialetto, vestiti con i tradizionali abiti contadini e pronti a prendere in giro i potenti e i famosi. È questa la festa che va sotto il nome di Propaggini e che, come accennato all’inizio, ha ben più antichi natali.
Il 17 gennaio, in onore di Sant’Antonio Abate, continuano le feste e le prese in giro, a turno, lanciate contro: monsignori, monache, preti, scapoli, vedovi, donne sposate e cornuti. Tutta la cittadinanza partecipa ai preparativi per gli spettacoli, che ogni anno, sempre diversi, sanno allietare i visitatori e i turisti. Assistere alle sfilate dei maestosi carri è del tutto gratuito, in onore alle antiche tradizioni di ospitalità di questa terra. Si inizia domenica 31 gennaio e si termina con il 16 febbraio, Martedì Grasso.
Nel mentre, anche se di certo nessuno avrà il tempo di annoiarsi, vogliamo porre l’attenzione su di un rito particolarmente interessante, che si tiene ogni anno il 2 febbraio: la Festa dell’Orso, animale a cui venivano attribuiti, in passato, poteri magici e divinatori, in questo caso legati alla predizione del tempo buono o cattivo per i raccolti.
Autore: Laura Landi
Lascia un commento