L’ala di un aereo commerciale è concepita per funzionare al meglio in Crociera, condizione in cui si troverà ad operare per la maggior parte del tempo. Ma un’ala così costruita non potrebbe volare a bassa velocità, e decollare e atterrare “sparati” richiederebbe carrelli troppo robusti (e quindi pesanti), freni sovradimensionati e piste esageratamente lunghe. E’ per questo che in decollo e in atterraggio è necessario modificarne la forma (il ‘profilo’, per essere esatti), in modo che possa sostenere il peso dell’aereo nonostante la bassa velocità. E così il bordo anteriore dell’ala viene fatto “slittare” in avanti, mentre quello posteriore “scivola” indietro e si “piega” verso il basso. Abbiamo estratto slat e flap: ora il profilo dell’ala è più curvo, la sua superficie è aumentata e l’aereo, anche se lento, riesce a stare per aria.
Capita che i passeggeri, vedendo dai finestrini tutti questi movimenti, si preoccupino un pò, soprattutto quando si accorgono che lo scorrimento di flap e slat ha creato una discontinuità nella superficie alare, una sorta di fessura che, tra l’altro, ha anch’essa un effetto benefico ai fini del sostentamento. E la preoccupazione diventa allarme al momento della toccata, quando gli “spoiler“, superfici metalliche che, aumentando la resistenza aerodinamica, diminuiscono lo spazio di frenata, escono di botto dalla parte superiore dell’ala: ora sembra proprio sul punto di volar via in mille pezzi, e la fessura è talmente larga che si vede bene l’asfalto della pista correre via veloce.
Una volta, dopo un atterraggio un pò duro, uscii dalla cabina di pilotaggio mentre gli ultimi passeggeri scendevano dall’aereo. Uno di essi mi venne incontro con espressione accigliata e presomi per un braccio mi disse: “Guardi, io non so cosa è successo, ma quando siamo atterrati, sull’ala c’era una spaccatura che in mezzo ci sarebbe passato un gatto. Se fossi in voi, la farei controllare bene prima di ripartire“. Lo rassicurai dicendo che sicuramente non si trattava di niente di grave, e che sarei andato io stesso, appena finito lo sbarco, a sincerarmi delle condizioni dell’ala, ma mi è sempre rimasto il dubbio che quella sua ingenua osservazione, della quale bonariamente mi burlai, fosse in realtà un ironico rimprovero per l’atterraggio duro di poco prima.
Fonte: Comandante Pietro Pallini
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Autore: Girando il Mondo
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E’ vero le ali fanno uno strano movimento, ma mi sono accorto che comunque era una cosa normale … anche perchè altrimenti non sarei qui 😆
[quote comment=”2534″]E’ vero le ali fanno uno strano movimento, ma mi sono accorto che comunque era una cosa normale … anche perchè altrimenti non sarei qui[/quote]
Però la prima volta che si vola, vedere quei movimenti strani fa venire l’ansia vero? Sempre che il tuo finestrino si affacci sull’ala, altrimenti non ti accorgi di nulla
😆 :asd: :asd: :girl: :girl: :sisi: :sisi: