Andare a fare la settimana bianca, ammettiamolo, è sempre sembrato un po da snob, un po da ricchi, un po da tutti e due. Certo, oggi non è più così, ma concedersi una vacanza sulla neve significa, molto spesso, preventivare comunque un budget di spesa più elevato che per una settimana al mare o in una città d’arte. Con alcune accortezze, però, è possibile trascorrere un buon soggiorno senza spendere un occhio della testa. Prima di tutto, è sempre valido il consiglio di prenotare per tempo, in modo di approfittare di offerte o soluzioni famiglia.
Anche il periodo scelto aiuta ad mantenere bassi i costi: sciare sotto Natale costa di più che farlo a febbraio. A decidere di portare con sé la propria attrezzatura, piuttosto che noleggiarla in loco, si abbatteranno ancora un po i costi, così come se si decide di viaggiare in gruppo, dividendo le spese.
E naturalmente, ciò che fa spostare l’ago della bilancia verso il basso è la destinazione scelta. Mete invernali che si caratterizzano per la loro economicità sono quelle bulgare, slovene o rumene. Anche Andorra offre un buon rapporto qualità-prezzo, ma sorprendentemente si può prenotare una vacanza sulla neve lowcost anche in Italia, lungo l’arco alpino.
Le stazioni sciistiche più piccole non sono per forza sinonimo di inadeguatezza o impianti vecchi e mal funzionanti. Tutt’altro, sono spesso vere e piccole perle poco note, che offrono solo il meglio di una vacanza dal basso profilo ma dalla qualità alta. Tra i luoghi consigliati, il Sud Tirolo di Trafoi, a valle dell’Ortles, dov’è nato e dove gestisce una struttura il grande Gustav Thoeni; oppure Panarotta, tra la Valsugana e la Val dei Mocheni, in Trentino. Anche una puntatina verso Livigno, in provincia di Sondrio, non lascerà delusi, ma la vera sorpresa è trovare anche una meta svizzera, Nendaz, tra quelle considerate “a buon mercato”, segno che la qualità non sempre va a braccetto con il prezzo elevato!
Tags: lowcost • neve • sciare • settimana bianca
Autore: Laura Landi
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