In Puglia, precisamente nella provincia di Lecce, si trova uno dei borghi più belli d’Italia: Otranto. Si tratta di un comune di circa 5.500 abitanti, posto lungo la costa orientale della penisola salentina. Questa località detiene un primato: quello di comune più orientale d’Italia, grazie a Punta Palescia, che è il punto più ad est dell’intera penisola italiana. Le origini di Otranto si disperdono nell’antichità e risalgono forse al Paleolitico. Nel corso della storia, la città fu popolata da messapi, greci e romani, e, di quest’ultimi, divenne presto un municipio. In epoca romana, era una delle città marinare più importanti della Puglia, con un’attività mercantile e un artigianato estremamente fiorenti. Nel Medioevo, l’importanza del porto otrantino fece assumere a questo comune il ruolo di ponte fra oriente e occidente. Infatti, Otranto fu centro bizantino, gotico,normanno, svevo, angioino e aragonese. In seguito, nel 1480, subì una pesantissima distruzione da parte dei Turchi, che espugnarono il territorio otrantino. Questo brutto episodio, però, suscitò negli otrantini una grande voglia di riscatto e, difatti, la città si risollevò in breve tempo. A partire dalla seconda metà del Seicento, però, Otranto visse un netto calo della sua importanza.
Nel Settecento, si ebbe una flebile ripresa, anche se il netto miglioramento si manifestò solo dalla metà dell’Ottocento, con il risanamento delle paludi. Entrando nella città, si capisce subito che qui tutto è a misura d’uomo. Si tratta di un luogo denso di meraviglie, a cominciare dalla natura. E’bene sottolineare, infatti, che il mare otrantino ha ottenuto per tre anni consecutivi (2002-2003-2004), le cinque vele della Guida Blu di Legambiente e Touring Club, come più pulito d’Italia. Riguardo alla parte monumentale, Otranto mostra i segni di una storia vissuta intensamente. L’edificio che più attira l’attenzione è la splendida Cattedrale dell’Annunziata, consacrata nel 1088, e caratterizzata da una facciata romanico- gotica, che presenta però un rosone rinascimentale e un portale barocco. Al suo interno si trova invece uno splendido pavimento a mosaico, realizzato in tessere policrome di calcare durissimo, per mano di un gruppo di monaci capeggiati dal brasiliano Pantaleone. Meritevole è anche la Chiesa di San Pietro, che incarna una preziosa testimonianza del dominio bizantino e si distingue per la pianta a croce greca a cupola centrale e gli affreschi bizantini. Tra gli edifici urbani, meraviglioso è il Castello Aragonese, costruito all’indomani della liberazione di Otranto dai Turchi, su una base dove erano presenti precedenti fortificazioni. Si tratta di un edificio a pianta pentagonale, in stretta relazione con la cinta muraria, con la quale forma un unico apparato difensivo. Questa struttura è particolarmente interessante, in quanto conserva intatto quasi tutto il sistema difensivo, composto da torri,fossati, mura e cortine.
Otranto è anche ricca di cripte e chiese rupestri, tra cui spuntano le Catacombe di San Giovanni e la Cripta delle Spezierie, con la sua bella colombaia esterna e le iscrizioni in greco. Riguardo ai siti archeologici, molto importante è l’Ipogeo di Torre Pinta, di cui non si ha una datazione storica sicura, anche se potrebbe risalire al Neolitico. Questo ipogeo è formato da un corridoio (dromos) con volta a botte e tante piccole cellette, destinate molto probabilmente ad accogliere le urne dei defunti. Numerose qui sono anche le masserie, tra le quali spunta quella di Ceppano, con la sua torre centrale ed i corpi di fabbrica addossati a formare una corte, dove c’è un’antica cisterna dal pozzo ottagonale. Come si può vedere, dal punto di vista storico e archeologico, la città di Otranto è estremamente ricca. Ma non solo. Si tratta infatti di un comune molto festoso e legato alle sagre e alle tradizioni popolari, che presenta un calendario di eventi estremamente forbito. Per quanto riguarda i prodotti tipici del borgo, è bene usare il singolare, in quanto ce n’è uno che spicca su tutti gli altri, ovvero l’olio extravergine d’oliva, che è tra i migliori d’Italia. Tra i vini Doc troviamo invece l’Alezio, il Copertino e il Salice Salentino. Per quanto riguarda la cucina otrantina, si tratta di un connubio tra tradizione contadina e marinara, che presenta ricette semplici e poco elaborate. Tra le pietanze tipiche troviamo le immancabili orecchiette, che vanno fatte al sugo o condite con ricotta forte. Posto d’onore anche per il pesce, declinato in piatti semplici e senza fronzoli, quali il polipo lesso, fritto o alla pignata (tipico recipiente in terracotta), la zuppa di pesce e gli spaghetti con le cozze. Per fare un tuffo nel passato e nella tradizione, Otranto incarna senz’altro il luogo ideale.
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Autore: Elena Parmiggiani
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